Se chiudo gli occhi la prima cosa che riemerge sono i profumi, con la nota di fondo delle ginestre, che ci avrebbero accompagnato lungo tutto il viandare.
Ma non sono solamente loro a riaffiorare: dopo i primi istanti di concentrazione riesco a distinguere nettamente anche la nota di fondo della rosa selvatica e del caprifoglio, stagliati nel bianco candore della Calvana.
“Matasse da (non) spiegare” di chiara angeli https://link.medium.com/1VKfG5flh4
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